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Estate: è tempo di mare, sole e abbronzatura. Il sole piace a tutti (o quasi), fa bene al nostro umore, dona energie al nostro corpo e permette al nostro organismo di sintetizzare la vitamina D, essenziale per assimilare il calcio. Ed ultimo, non per importanza, stimola e favorisce la secrezione di melatonina, che non tutti sanno ma è l’ormone del benessere. Il consiglio? Un'esposizione al sole da 10 a 15 minuti, 2/3 volte alla settimana, è sufficiente per soddisfare il fabbisogno di vitamina D e prevenire l'insorgenza del rachitismo.
Ma non finisce qui, il sole porta con sé anche alcuni aspetti negativi a cui bisogna prestare la massima attenzione per cercare di prevenirli. Infatti, l'esposizione all'irradiazione solare ha numerose conseguenze dannose per la pelle e la salute, come eritemi solari, insolazioni, scottature da sole e tumori della pelle.
Ecco perché il consiglio è avere un atteggiamento responsabile quando si prende il sole. È imperativo utilizzare una protezione solare efficace in funzione sia delle radiazioni solari e al tipo di pelle. Ad esempio, la pelle dei bambini e una pelle irritata e/o danneggiata necessitano di una protezione specifica.
Le radiazioni solari: perché è importante proteggersi
Prima di dire perché è importante proteggersi dalle radiazioni solari è giusto fare una premessa. Come funziona il sole e, nello specifico, le radiazioni solari?
Nel suo movimento, il sole emette numerose radiazioni con differenti longitudini di onda. Le radiazioni più lunghe sono classificate in raggi cosmici, raggi di gamma, raggi X, raggi ultravioletti (UV), i raggi visibili, gli infrarossi e le onde radio. I raggi ultravioletti sono a loro volta formati da UVC, UVB e UVA. Di tutti questi, sul nostro pianeta arrivano UVB, UVA, raggi visibili e infrarossi: gli infrarossi emettono calore e donano una sensazione di calore sulla pelle, mentre UVB e UVA, freddi e invisibili, provocano, se in eccesso, le cosiddette radiazioni solari.
Gli UVA e UVB sono i responsabili dei tumori alla pelle, perché indeboliscono le difese immunitarie della pelle e provocano uno stress ossidativo importante. Possono causare lesioni al DNA, le quali potrebbero scatenare la comparsa di cellule cancerogene.
Tenete conto che il 50% degli UVA penetrano profondamente, arrivando al derma.
L’impatto di questi raggi sul nostro organismo dipende dai diversi tipi di pelle. Non tutti esposti al sole reagiamo allo stesso modo, perché ognuno di noi ha la propria fotosensibilità. Il fototipo è la qualità di risposta di una persona al sole ed esistono 6 tipi di fototipi determinati per il colore della pelle, dei capelli, se ha o no le lentiggini, se si scotta sempre o mai e come sviluppa l’abbronzatura. Quali sono?
- Fototipo I: pelle molto chiara, capelli chiari, si scotta sempre sotto il sole, non si abbronza mai e di solito ha molte lentiggini.
- Fototipo II: pelle chiara, si scotta sempre sotto il sole, può acquistare un leggero colorito, ha molte lentiggini.
- Fototipo III: pelle abbastanza chiara, si scotta di frequente sotto il sole, sviluppa un’abbronzatura da chiara a media, può avere lentiggini.
- Fototipo IV: pelle olivastra, raramente si scotta al sole, acquista sempre un'abbronzatura scura, non ha lentiggini.
- Fototipo V: pelle scura, non si scotta mai al sole, acquista un'abbronzatura scura, non ha lentiggini.
- Fototipo VI: pelle nera, non si scotta mai, non ha lentiggini.
Più il fototipo è basso e chiaro, più la protezione della crema deve essere alta.
L’abbronzatura e la melanina
La melanina è il pigmento alleato della pelle nella protezione dai raggi solari. Infatti, la responsabile dell’abbronzatura è proprio la melanina, che mette in atto una barriera difensiva per proteggere l’organismo dai danni che il sole potrebbe provocare.
Esistono tre tipi di melanina:
- Eumelanina, dona il colore ai capelli e può essere nera o marrone: è presente nelle chiome nere, castane, bionde e grigie.
- Feomelanina: sia nella pelle che nei capelli, è indipendente dal colore della pelle della persona, ma si trova in grandi quantità nei soggetti con i capelli rossi ed è molto concentrata nelle mucose.
- Neuromelanina, sostanza molto scura, che si trova in quattro aree del cervello che sviluppano la pigmentazione nel corso della crescita dell’individuo. Il carattere funzionale di questo tipo di melanina non è ancora del tutto noto.
L’abbronzatura si sviluppa a causa dei raggi UVB che entrano in contatto con la nostra pelle.
L'esposizione solare attiva i melanociti, che sono quelli che producono la melanina per difendersi dall'aggressione solare.
La melanina viaggia attraverso la superficie della pelle e mette in atto un meccanismo di adattamento, di difesa della pelle contro l’aggressione del sole. Uno scudo che non basta per contrastare il sole e i danni che potrebbe causare un’esposizione eccessiva.
La produzione di melanina dà un grosso aiuto al nostro corpo nel proteggerlo dai danni solari. Ma non è abbastanza, cosa fare? Bisogna sempre mettere la crema solare a intervalli di tempo costanti (indicativamente ogni due ore) durante la giornata.
Le creme solari, anche dette prodotti di fotoprotezione, filtrano i raggi UVB e UVA, mantenendo un buon equilibrio con la pelle e la melanina. Il potere di filtrare è definito da un indice di protezione, l'SPF (Sun Protection Factor). L'SPF deve essere selezionato in funzione del fototipo e dell’intensità della radiazione solare.
- SPF 6 = protezione solare bassa
- SPF 15 = protezione solare media
- SPF 30 = protezione solare alta
- SPF 50+ = protezione solare molto alta
Altri consigli sono: evitare l’esposizione al sole nelle ore centrali della giornata (11-16) e indossare occhiali da sole e cappellino e, eventualmente, abbigliamento fresco e chiaro se l’esposizione al sole è obbligata.
Il sole fa bene alla pelle, ma attenzione all’eritema solare
L'eritema solare è una irritazione degli strati cutanei superficiali che si manifesta dopo 5-10 ore dall'esposizione ai raggi ultravioletti (UVA e UVB). Può provocare da una semplice scottatura a ustioni di primo e secondo grado.
I momenti più caldi per la manifestazione dell’eritema solare sono le prime esposizioni al sole se la pelle non dispone di tanta melanina. Grazie alla sua funzione protettiva, è la melanina che ci difende dall'azione nociva dei raggi ultravioletti del sole.
Durante il giorno tra le 10:00 e le 16:00, il sole è più pericoloso, soprattutto dove solo presenti superfici riflettenti la luce, come la neve, l'acqua e la sabbia. L'eritema solare è la conseguenza di un'eccessiva esposizione al sole nelle ore più calde della giornata e senza un'adeguata protezione. Quali sono i sintomi?
- Arrossamento della pelle a volte accompagnato da edema
- Secchezza cutanea
- Estrema sensibilità al tatto
- Prurito insistente
- Bolle e vesciche
- Nei casi più gravi: febbre, brividi e stanchezza
La sovraesposizione ai raggi UVA e UVB innesca una reazione infiammatoria che porta gonfiore e arrossamento, dovuto all'aumento del flusso sanguigno e alla vasodilatazione periferica, e un forte prurito, causato dal rilascio di istamina e altri mediatori chimici dell'infiammazione. Bisogna sempre ricordare che scottature frequenti rendono la cute più sensibile e causano un invecchiamento precoce della stessa, dovuto da un'eccessiva liberazione di radicali liberi.
Vi consigliamo di mettere in atto alcune strategie per prevenire l’eritema solare:
- evitare o limitare l'esposizione al sole tra le 10 e le 16
- per i primi giorni applicare creme solari ogni 2/3 ore (come abbiamo già detto, il livello di protezione va scelto in base alla propria pelle)
- quando la pelle è scottata dal sole, evitare un'ulteriore esposizione almeno per i 3/4 giorni successivi
- frutta, verdura, 2 litri di acqua al giorno favoriscono la giusta idratazione dell’organismo e rafforzano i naturali meccanismi di difesa della pelle.
- per rinfrescare e disinfiammare la pelle arrossata fare impacchi con acqua fredda 2/3 volte al giorno
- utilizzare creme su base cortisonica o antistaminica per ridurre infiammazione e prurito o prodotti a base naturale ad azione lenitiva e rinfrescante.
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